Lavorare meno, lavorare meglio, lavorare tutte e tutti

Lavorare meno, lavorare meglio, lavorare tutti e tutte per un salario che permette di vivere serenamente a tutte le famiglie, lavorare con diritti.

Si lavora troppe ore, soprattutto nel privato, quando si ha un posto a tempo pieno. Quando si lavora a tempo parziale i salari sono quasi sempre troppo bassi e il tempo non pagato a disposizione dell’azienda sempre di più. I salari diminuiscono in potere d’acquisto, nel cantone di gran lunga con il maggior numero di poveri e dove i divari continuano ad aumentare, come aumenta lo stress, gli infortuni e le malattie professionali.

In un mondo del lavoro ammalato come quello ticinese, serve un salario minimo indicizzato all’inflazione, controlli e sanzioni efficaci alle aziende per il rispetto del tempo di lavoro e di riposo, misure urgenti per migliorare i contratti normali di lavoro e facilitare i decreti di obbligatorietà generale dei Contratti collettivi di lavoro, misure che il cantone ha l’autonomia di adottare. Noi però sosteniamo anche la rivendicazione di un nuovo codice del lavoro sul piano Svizzero che capovolga il rapporto di forza nel contratto di lavoro tra operai e padroni in primo luogo con una vera tutela dal licenziamento senza giusta causa.

Noi siamo il partito di chi deve lavorare per sopravvivere nella società capitalista, vogliamo essere il partito della maggioranza del popolo : la classe operaia con le classi popolari. Il nostro obiettivo è che la classe operaia possa emanciparsi e costruire una società dove il lavoro sostituisce il capitale alla guida della società.

Vogliamo un ripensamento del sistema economico che metta al centro la creazione di impieghi negli ambiti di maggiore utilità per il paese e il popolo, come l’agricoltura, la sanità, la produzione di beni di prima necessità, l’educazione, la transizione energetica, il trasporto collettivo. Questa rivoluzione non scaturisce nelle urne, ma dall’organizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori e delle lavoratrici nel loro partito e in movimenti di massa che permetteranno di prendere il controllo dei mezzi di produzione.

L’obiettivo del socialismo che è il nostro, si raggiungerà solo dopo che le classi popolari riusciranno ad essere sufficientemente organizzate da poter fare a meno delle catene dei padroni. Il primo compito realista in questa fase è quindi quello di lottare per rafforzare l’organizzazione operaia, sostenendo e incoraggiando le lotte sindacali per il miglioramento immediato delle condizioni di lavoro, la difesa e la conquista dei diritti di chi lavora.

Il nostro ideale infastidisce il potere, per cui alle nostre lotte lo Stato risponde con la repressione del movimento di emancipazione delle lavoratrici e dei lavoratori. La polizia deve astenersi dall’intervenire ai picchetti di sciopero o addirittura per dei semplici volantinaggi sui luoghi di lavoro. La magistratura deve prendere sul serio le minacce e le vie di fatto usate da datori di lavoro contro sindacalisti. All’interno dell’ispettorato del lavoro deve istituire una sezione per la tutela dei diritti sindacali. I diritti sono anche quelli democratici, così carenti per chi, nel paese più borghese d’Europa, dipende da un contratto di lavoro e lotta per conquistare dei diritti umani riconosciuti dal diritto internazionale.

La partecipazione alla democrazia borghese per un partito marxista come il nostro è utile per portare le rivendicazioni operaie e popolari nella camera dei bottoni. Facendoci portavoce delle lotte operaie è possibile riuscire a ottenere delle vittorie, per cui vota comunista, vota PC – POP/PSdL.