Nella riunione del 17 ottobre, il Comitato direttivo del Partito Svizzero del Lavoro (PSdL-POP) ha deciso di non sostenere il referendum contro la legge Covid-19. Per quanto riguarda invece quello contro la legge sull’antiterrorismo il Comitato si è espresso a favore, ritenendo la legge una misura che pone l’intera popolazione sotto il sospetto generale.
Il PSdL-POP è in linea di principio molto critico nei confronti di un’estensione delle competenze del Consiglio federale, anche se limitata nel tempo, come nel caso della legge Covid-19, il Partito è anche consapevole che le misure temporanee possono essere un precursore della repressione e della limitazione dei diritti democratici. Per questo motivo Gavriel Pinson, presidente del PSdL-POP, afferma: “Esamineremo attentamente il modo in cui il Consiglio federale utilizza i suoi poteri supplementari”. Allo stesso tempo, va notato che la situazione pandemica è molto preoccupante e le azioni dei Cantoni negli ultimi mesi hanno dimostrato che il federalismo ha chiaramente raggiunto i suoi limiti. Le normative nazionali sono di fondamentale importanza nella lotta contro il virus. E’ anche assolutamente chiaro al nostro Comitato direttivo che il PSdL-POP non può impegnarsi in una lotta congiunta con gli ambienti che hanno lanciato il referendum. Anche se non tutti possono essere messi insieme, i conservatori di destra con idee fasciste e assurde teorie cospirative dominano questo dibattito con le cosiddette critiche al COVID-19. Un fatto che è chiaramente visibile anche nelle manifestazioni anticovid nelle strade – qui in Svizzera e in altri paesi europei.
Tassa di solidarietà e maschere gratuite per la popolazione
A seguito della decisione del governo federale di domenica 18 ottobre di generalizzare l’uso delle maschere in tutti i luoghi aperti al pubblico, il PSdL-POP ribadisce la richiesta che le maschere protettive siano date gratuitamente alla popolazione. La crisi innescata dalla pandemia sta colpendo duramente i lavoratori. Migliaia di persone hanno perso il lavoro o hanno dovuto ricorrere al lavoro a orario ridotto, con conseguente perdita di salario. Dare loro le mascherine gratuitamente è un segno di solidarietà e di rispetto. Anche l’introduzione della tassa di solidarietà per il Coronavirus, richiesta dal PSdL-POP con una petizione lanciata ad aprile, è necessaria e urgente. Questa misura richiede specificamente :
- Un prelievo di una tantum del 2% sul patrimonio e sulla sostanza che superano un valore di 3 milioni di franchi. Ciò permetterebbe di raccogliere circa 17,5 miliardi di franchi. Per beni patrimoniali si intende la somma totale dei beni immobili, degli investimenti finanziari e dei beni mobili e di valore come yacht, gioielli, opere d’arte, ecc. Il calcolo si basa sui dati fiscali del 2019.
- La creazione di un fondo in cui sarà versata la tassa di solidarietà che dovrà essere utilizzato per ridistribuirlo ai lavoratori, alle famiglie e alle piccole imprese che si trovano in difficoltà finanziarie a causa della crisi attuale.
- Il denaro versato dal fondo è considerato come un contributo di sostegno specifico e non come un prestito. Pertanto, non deve essere rimborsato.
È inaccettabile che i costi della crisi si ripercuotano solo sui dipendenti del nostro Paese. Il PSdL-POP ritiene che coloro che finora hanno tratto enormi benefici dalle politiche neo-liberali dovrebbero essere messi al lavoro. Ora devono contribuire al bene comune.
No alla legge antiterrorismo
All’unanimità, il nostro Comitato direttivo ha inoltre deciso di sostenere il referendum contro la cosiddetta legge antiterrorismo. Con questa legge, la Confederazione potrebbe ordinare la maggior parte delle misure di controllo previste senza prove, basandosi quindi su semplici sospetti. La legge specifica che, perché ci sia un sospetto, è sufficiente l’esistenza di “indizi” che la persona interessata “sia coinvolta in un’attività terroristica”, compresa la “propagazione della paura e del terrore”. « Pertanto, anche le attività politiche che finora sono state legittime possono rientrare in questa legge », dice il presidente di PSdL-POP Gavriel Pinson. Divieti di contatto, arresti domiciliari, obblighi di registrazione ufficiale, divieti di lasciare il Paese e radiazioni sono destinati a limitare gravemente i diritti fondamentali e la libertà dell’individuo.
Partito Svizzero del Lavoro – 19 ottobre 2020