La classe operaia si risveglia in Svizzera, nelle ultime settimane molte sono state le manifestazioni di lavoratrici e lavoratori per promuovere e difendere i propri diritti, con una rivendicazione comune : difendere il potere d’acquisto, ossia aumentare i salari.
Il personale della funzione pubblica si è mobilitato a Ginevra, in Canton Vaud e in Ticino, con migliaia di lavoratori e lavoratrici che sono scese in piazza mobilitati dai sindacati VPOD/SSP, SIT, SUD, Syna/OCST. Le lotte riguardano l’aumento dei salari ma anche il mantenimento delle condizioni pensionistiche legate alla cassa pensione dei dipendenti pubblici in Ticino. Sia in Ticino che in Romandia le lotte continueranno con manifestazioni annunciate per i prossimi mesi.
Il personale dei trasporti pubblici di Ginevra ha scioperato per due giorni consecutivi e con il sostegno dei sindacati SEV, SIT, Transfair e Unia prevede di ritornare in piazza il 3 novembre.
I lavoratori dell’edilizia hanno invece iniziato la loro mobilitazione per il Contratto Nazionale Mantello, dove le posizioni tra padronato e sindacati (Unia e Syna) sono diametralmente opposte, i lavoratori chiedono una diminuzione delle ore, il padronato vuole maggiore «flessibilità» per poterle aumentare. D’altro canto il padronato rifiuta di entrare in discussione sulla rivendicazione d’aumento di 260.- fr mensili ed ha un atteggiamento estremamente aggressivo contro le lotte sindacali, tra le altre cose con la presentazione di una denuncia delle organizzazioni sindacali per aver violato la pace del lavoro.
L’autunno di mobilitazione è sicuramente influenzato dalla situazione economica mondiale. Non a caso le lotte operaie si stanno intensificando in tutta Europa e anche negli Stati Uniti. Mentre i dirigenti borghesi brancolano nel buio nel cercare la quadratura del cerchio per uscire dalla crisi dell’inflazione e dell’energia, gli effetti sulle classi popolari sono tali che la rabbia di chi da anni decenni subisce un sistema ingiusto sta montando.
Molte sono le narrazioni che spiegano la crisi con l’arrivo della pandemia, della guerra in Ucraina o il gli errori delle banche centrali. Sicuramente in ognuna di queste vi è una parte di verità storica, ma noi marxisti analizziamo gli eventi secondo i rapporti tra le classi sociali e siamo coscienti che la crisi è intrinseca al sistema capitalista, oggi sviluppatosi nella sua forma di imperialismo dei monopoli. Per cui la maniera in cui si manifestano le crisi è sempre e comunque la risultante del sistema capitalista che porta allo sviluppo delle contraddizioni economiche, sociali, ecologiche che sono insanabili senza una rivoluzione, che non può essere che socialista.
Il percorso per spodestare dal potere una borghesia sempre più accecata dal profitto è però ancora impervio. La capacità di organizzazione e mobilitazione della classe operaia in generale è molto debole e la coscienza politica per costruire un alternativa al capitalismo in grande ritardo sugli eventi storici. Sempre più importante diventa quindi il processo di rafforzamento del Partito Svizzero del Lavoro, il partito della classe operaia.
In Svizzera la repressione padronale e legale contro l’organizzazione sindacale è ancora tanta, è per cui necessario che alle rivendicazioni salariali (materiali) per i lavoratori e le lavoratrici si sviluppi anche la rivendicazione dei diritti sindacali e politici che sono ancora calpestati dalla borghesia. Per riuscire a rafforzare il movimento operaio affinché riesca ad invertire la tendenza al peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita è necessario ottenere il diritto di sciopero senza se e senza ma, il diritto alla democrazia sindacale all’interno delle aziende, il diritto ad eleggere democraticamente i propri rappresentanti all’interno delle aziende e nelle istituzioni politiche. Solo l’organizzazione politica della classe operaia può permettere l’ottenimento di questi diritti, rafforzare il Partito Svizzero del Lavoro deve contribuire ad elevare di livello lo scontro tra la classe operaia e la borghesia. Solo un Partito del Lavoro radicato nel sistema produttivo, attraverso i suoi militanti, può ambire a cambiare il paese.
Partito Svizzero del Lavoro – Partito Operaio e Popolare / 11 novembre 2022