Solidarietà con il popolo boliviano di fronte a un nuovo tentativo di colpo di stato da parte dell’estrema destra

Con indignazione abbiamo appreso che, sotto l’impulso del governatore putschista della provincia di Santa Cruz, Luis Fernando Camacho, le milizie di estrema destra, il cosiddetto “Comitato Civico di Santa Cruz”, stanno conducendo da due settimane uno pseudo “sciopero”, ovvero un violento blocco delle strade e delle attività commerciali della città di Santa Cruz.

La lamentela di questi gruppi faziosi? La loro opposizione al nuovo programma statistico nazionale, proposto dal governo democraticamente eletto nel quadro della legge. Questo pretesto, ovviamente futile – chi blocca un paese per motivi statistici? – e il rifiuto dell’estrema destra boliviana di dialogare con il governo dimostrano fin troppo bene che l’unico scopo della manovra è il tentativo di destabilizzare il Paese, per tentare un nuovo colpo di Stato.

Questi gruppi fascisti, incarnazione politica di un’oligarchia di epoca coloniale, non hanno mai accettato l’ascesa di Evo Morales alla presidenza e del MAS (Movimento per il Socialismo) al potere, né il Processo di Cambiamento, che ha minato i loro privilegi, permesso l’emancipazione delle popolazioni indigene, una più equa distribuzione delle ricchezze e avviato la Bolivia sulla strada del progresso democratico e sociale, con la prospettiva finale del socialismo (sancito dal programma del MAS). Questa estrema destra violentemente razzista non ha mai accettato che i popoli indigeni si scrollassero di dosso le catene ereditate dalla colonizzazione. Le bande fasciste stanno commettendo veri e propri pogrom contro gli indigeni.

Nel 2019, l’estrema destra boliviana ha preso brevemente il potere con un sanguinoso colpo di Stato e ha cercato di mantenerlo rinviando più volte illegalmente le elezioni. Ma il suo regime crollò miseramente, la dittatrice fascista Janine Añez fu completamente screditata e il MAS riprese il potere attraverso le urne, eleggendo Luis Arce come presidente. Ma l’oligarchia boliviana si rifiuta di accettare la volontà chiara e democraticamente espressa dal popolo e cerca nuovamente di usare la violenza fascista. Dietro c’è l’imperialismo statunitense, che vuole mettere l’America Latina nuovamente sotto il suo stivale.

Il PSdL-POP condanna risolutamente le manovre sediziose dell’estrema destra e l’ingerenza dell’imperialismo ed esprime la sua piena solidarietà al popolo boliviano, ai lavoratori della Bolivia, ai compagni del MAS e a Luis Arce, presidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia.

Il popolo vincerà, il processo di cambiamento trionferà e i fascisti finiranno nella pattumiera della storia!

Partito Svizzero del Lavoro / Partito Operaio e Popolare, 11 novembre 2022