C’è stato un tempo non tanto lontano in cui le Poste, i telefoni e le Ferrovie erano il fiore all’occhiello della Svizzera, un tempo in cui le Regie federali garantivano impieghi sicuri nel servizio pubblico, formazione e, appunto, pure reintegro e un’inclusione maggiore per le persone invalide. Un ruolo prezioso di responsabilità civile che che solo lo Stato può ricoprire nell’attuale sistema neo-liberale in cui viviamo.
Oggi, da quando nella seconda metà degli anni ’90 la maggioranza borghese ha ammazzato la gallina dalle uova d’oro privatizzando di fatto le PTT e le FFS, la situazione è però radicalmente cambiata.
L’attuale idea di abolire l’invalidità professionale, purtroppo s’inserisce perfettamente in questa politica neo-liberale, un’idea che oltre ad aumentare i prezzi dei biglietti, peggiorare il servizio pubblico e pagar stipendi da capogiro ai manager si permette di tagliare gli stipendi alle persone in situazione di handicap che lavorano in ferrovia.
Il nostro Partito è sempre stato in prima linea contro questa idea privatista e a favore di un sevizio pubblico di qualità.
Come Partito operaio e Popolare esprimiamo quindi la nostra solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori che hanno deciso di protestare e ci associamo alle rivendicazioni del Sindacato dei Ferrovieri (SEV); continuando a collaborare con chiunque intenda battersi per la rinazionalizzazione delle ex regie federali, punto sempre presente nei nostri programmi politici.
Partito operaio e popolare,
Sezione ticinese del Partito svizzero del Lavoro