Precarietà nei servizi comunali?

Il nostro rappresentante nel Consiglio Comunale di Locarno Gianfranco Cavalli, insieme all’intero gruppo della Sinistra Unita, ha inviato al Municipio un’interrogazione che pretende fare luce sui contratti a tempo determinato stipulati presso l’amministrazione del Comune. Il tutto alla luce anche del sospetto di irregolarità nella stipulazione di “contratti a catena” presso alcuni servizi offerti. Sempre sul filone della precarietà lavorativa, l’interrogazione prevede di avere più chiarezza sui Programmi Occupazionali offerti dalla disoccupazione e presenti nel nostro Comune, in quanto essi presentano non poche criticità sullo scopo, le vere probabilità che si trasformino in veri impieghi stabili e soprattutto sul rischio che siano una sostituzione di manodopera per lo più mal retribuita.
Ecco il testo integrale dell’interrogazione:
Lavoro a tempo determinato e programmi occupazionali: occasioni o lavoro precario?

 

Con l’evoluzione costante e globalizzata delle relazioni di lavoro negli ultimi decenni, i contratti a tempo determinato sono sempre più diffusi, una pratica molto presente nel settore privato, anche grazie alla nascita e diffusione sempre più marcata delle aziende che offrono lavoro interinale, ma che è ormai consuetudine anche nel settore pubblico.
Questi rapporti lavorativi sono però quasi sempre precarizzanti, in quanto non permettono ai lavoratori o alle lavoratrici di pianificare con serenità la loro vita, data la mancata garanzia di un’entrata salariale nel tempo.
È noto inoltre che la stipulazione di “contratti a catena” (più di tre contratti a tempo determinato stipulati in maniera continua) non è permessa secondo la giurisprudenza del Tribunale Federale dato che agendo in tale maniera si potrebbe eludere i vincoli legali tipici di un rapporto di lavoro (in caso di maternità, ferie, ecc..).
Il Comune di Locarno offre inoltre dei Programmi di Occupazione Temporanea (POT), essi rappresentano certamente una possibilità per quelle persone da lungo tempo in disoccupazione, ma, com’è evidenziato in un rapporto del Controllo federale delle finanze, questo tipo di relazione lavorativa, se non tutelata, rischia di prolungare il periodo di disoccupazione dei beneficiari, oltre a creare una sostituzione di manodopera, mascherando così la reale esigenza lavorativa dell’offerente (in questo caso il Comune di Locarno).
Alla luce di queste considerazioni, il Gruppo Sinistra Unita sottopone al Municipio le seguenti domande:
1. Quanti impiegati del nostro Comune sottostanno a un contratto di tipo determinato? Quanti ne hanno sottoscritto uno negli ultimi 5 anni? Di quale durata? Quanti fra essi avevano già sottoscritto un contratto di questo tipo negli anni precedenti? Per quante volte?
2. Secondo quali criteri si predilige l’offerta di un contratto a tempo determinato piuttosto che uno a tempo indeterminato?
3. Attualmente quante persone fra gli impiegati del nostro Comune beneficiano di un programma occupazionale? Per conto di quali servizi? Alla fine degli impieghi viene valutata l’idoneità e la qualità dell’offerta secondo le esigenze dei beneficiari?
4. Quanti dei nostri impiegati comunali sono arrivati a stipulare un contratto a tempo indeterminato dopo aver beneficiato in precedenza di un programma occupazionale?
In attesa del vostro riscontro, vi ringraziamo e vi porgiamo i nostri distinti saluti,
Gianfranco Cavalli
Pier Mellini,
Fabrizio Sirica,
Francesco Albi,
Gionata Genazzi,
Rosanna Camponovo,
Aleksander Malinov
08.04.2022