Allerta in Bolivia

Il PSdL-POP manifesta la sua più viva preoccupazione per quanto sta succedendo in Bolivia.

Un nuovo tentativo di colpo di Stato è in atto nel paese. L’estrema destra e l’oligarchia boliviana, sostenute sicuramente dagli Stati Uniti, convocano uno sciopero nazionale per protestare contro la “legge madre” del Governo e del presidente Arce, democraticamente eletto con il 55% dei voti. Questa “legge madre” concerne la strategia nazionale contro le vincite illecite e il finanziamento del terrorismo, legge che esiste in numerosi paesi. L’opposizione dell’estrema destra e dell’oligarchia boliviana

implicate nel riciclaggio di danaro, si oppone e tenta di bloccare l’economia del paese organizzando sbarramenti e blocchi nelle strade. Numerosi incidenti e scontri hanno avuto luogo in questi ultimi 5 giorni. Sono già da deplorare un morto, un giovane uomo di 22 anni e numerose persone ferite, in particolare nella città di Potosi. L’estrema destra, alla testa del ricco stato di Santa Cruz è la responsabile di questo tentativo di colpo di stato.

Il PSdL-POP ricorda che, due anni fa, il presidente Morales è stata vittima di un colpo di stato che ha portato al potere la fascista Janine Anes, oggi in prigione. Denuncia questi tentativi dell’estrema destra di rovesciare il presidente, Luis Arce e di ritornare al fascismo.

Esprime solidarietà nei confronti del popolo boliviano e del suo presidente e chiama le forze di sinistra come tutti i partiti preoccupati per il rispetto della democrazie ad esprimere la loro opposizione a queste azioni vendicative e anti-democratiche della destra boliviana.

Le scelte del popolo boliviano vanno rispettate.